martedì 15 gennaio 2013

Musica rinascimentale

La musica rinascimentale
La  musica rinascimentale è la musica classica composta in Europa nel corso del Rinascimento, approssimativamente quindi tra il Quattrocento e il Cinquecento.

Gli inizi del:1450-1467
I rivolgimenti economici e sociali del XV secolo soprattutto la guerra dei cent'anni e lo sviluppo dei traffici nel nord Europa diminuirono l'importanza della Francia e diedero impulso allo sviluppo delle arti in generale e della musica in particolare nelle regioni della Fiandra e della Borgogna. La scuola che si sviluppò, finanziata nelle scuole delle cattedrali dalla borghesia benestante, prese il nome di scuola franco fiamminga e innovò grandemente le preesistenti forme della messa, del mottetto e della chanson. Ponendo le consonanze per terze (ancora oggi familiari all'orecchio occidentale) e la forma imitativa del canone alla base delle loro procedure compositive, i fiamminghi (tra cui ricordiamo il fondatore Guillaume Dufay e il grande Josquin Des Prez) rivoluzionarono la pratica della polifonia ereditata dall'Ars nova e dall'Ars antiqua. Il lavoro di questi compositori poneva le basi per lo sviluppo di quella che sarebbe stata la teoria dell'armonia.

Verso la fine del Quattrocento, la musica sacra polifonica era divenuta molto complessa, come attestano i lavori di Johannes Ockeghem e Jacob Obrecht in una maniera che riflette con analogie affascinanti la pittura dello stesso periodo.
Sempre all'inizio del Cinquecento gli eccessi della scuola fiamminga nel secolo precedente provocarono una reazione e una nuova tendenza alla semplificazione, come si può vedere nell'opera di Josquin Des Prez e dei suoi contemporanei fiamminghi e, più tardi, nell'opera di Giovanni Pierluigi da Palestrina, che era, in parte, spinta dalle limitazioni imposte alla musica sacra dal Concilio di Trentoche scoraggiava l'eccessiva complessità. Le complessità dei canoni quattrocenteschi furono progressivamente abbandonate dai fiamminghi in favore dell'imitazione a due e tre voci (fino ad arrivare a sei voci reali) e con l'inserimento di sezioni in omofonia che sottolineavano i punti salienti della composizione. Palestrina, dal canto suo, produsse composizioni in cui un contrappunto fluido alternava fittamente consonanze e dissonanze con un suggestivo effetto di sospensione. La transizione ad un tactus di due semibrevi per breve era a questo punto quasi definitiva e il tre su uno veniva riservato ad effetti speciali volti a sottolineare momenti di tensione - l'esatto opposto della tecnica prevalente cent'anni prima.
Alla fine del secolo, con il trattato "De Institutioni Harmonicae" del compositore e teorico musicale italiano Gioseffo Zarlino (1589) si definiscono finalmente in modo completo ed esauriente le leggi dell'armonia (e quindi della polifonia). Nasce da qui la definizione dei due modi cardine della musica moderna: i modi maggiore e minore.

martedì 8 gennaio 2013

Videoclip

Videoclip:
1-Ormai da decenni i video musicali(o videoclip)sono un elemento essenziale della diffusione e della produzione della musica pop e rock.Si può affermare infatti che non vi sia cantante o gruppo che , a ogni nuovo disco , on presenti anche un video che lo promuova.
2-Il video musicale e un prodotto multimediale a sai particolare perché, al contrario di quanto 
accade normalmente in un film, la musica precede l'immagine. 
3-Generalmente di breve durata complessiva i videoclip hanno un ritmo di montaggio piuttosto rapido: tagli frequenti, inquadrature diverse,continui movimenti dei soggetti e spostamenti della telecamera.
4-Le sequenze visive di un videoclip appaiono spesso più simili a un collage che ha un racconto essendo caratterizzate da sequenze  velocissime, effetti ottici e fotogrammi frammentati fino ad essere irriconoscibili.
5- A volte i videoclip presenta situazioni che non sono in rapporto fra loro, ma che la musica unisce facendo acquisire a essi una nuova logica: è il ritmo della musica che regola il ritmo dell'immagine. 

Ci sono diversi tipi di videoclip: 
Videostorie: i video più frequenti sono senz'altro quelli narrativi, cioè che raccontano una storia, non necessariamente quella esposta dal testo della canzone. Nella maggioranza dei casi, in questi videoclip è coinvolto il cantante (o il gruppo) , a volte come attore della vicenda narrata, altre volte come moderno cantastorie che commenta da "esterno" le immagini.
Più raramente il cantante non appare affatto, lasciando spazio ad attori  professionisti. 
Videoconcerti: Altro caso molto frequente è quello di video che ci monstrano il cantante in concerto o in sala di registrazione.
Videodanza: Spesso il video è interpretato  su un balletto , una danza o comunque  un' azione coreografica che ne è il motivo di attrazione principale.
In questi casi il più delle volte alla danza partecipa in prima  persona l'interprete stesso della canzone, ma anche questa non è una regola: vi sono numerosi video in cui tutti ballano tranne il cantante!